Roma, domenica 27 gennaio, ore 10-12,30 Testaccio operaio, Testaccio borghesea cura di APPasseggio Accompagna: Chiara Morabito L'area di Testaccio si colloca nell'ansa del Tevere, tra ponte Sublicio, ponte Testaccio, le mura aureliane, le pendici dell'Aventino. Fatta eccezione per la collinetta artificiale del Monte dei Cocci, è una zona pianeggiante, sfruttata a partire dal II secolo a.C. come zona portuale e di grandi magazzini. Nei pressi del fiume si impiantarono fin da epoca romana attività commerciali, tra cui la lavorazione dei marmi per abbellire edifici e palazzi dell'Urbe. Nel Seicento la zona era ricca di orti e vigneti, che nei due secoli successivi vennero acquisiti da famiglie nobili. Subito dopo l'Unità d'Italia, il Comune capitolino individuò la piana tra l'Aventino, il Tevere e le mura aureliane quale territorio adatto per divenire sede di stabilimenti industriali, servizi decentrati e abitazioni operaie. La presenza del mattatoio, inaugurato nel 1891, segnò l'avvio dei lavori urbanistici per la realizzazione di un quartiere ad abitazione intensiva. L'edificazione di Testaccio, cui non furono estranei interventi speculativi, si svolse in diverse fasi, riconoscibili nell'itinerario proposto: dalle case alveare edificate tra il 1883 e il 1905, ai progetti edilizi realizzati tra il 1909 e il 1917 dagli ingegneri Giulio Magni e Quadrio Pirani per volontà del neonato Istituto romano per le case popolari (in un'epoca che vide la contrapposizione tra il blocco popolare capitanato dal sindaco Ernesto Nathan, che favorì numerose iniziative per il risanamento del quartiere, e i liberal-clericali, appoggiati dai salesiani, molto attivi a Testaccio in iniziative benefiche e assistenziali), fino agli stabili borghesi di via Marmorata, progettati da Sabbatini e Costantini nel 1930, che contribuirono a rafforzare i connotati borghesi del quartiere. Nel corso di quest'itinerario avremo modo di conoscere, eventi, storie, personaggi che rendono il quartiere un unicum nel panorama architettonico romano. Meeting point: Piazza dell'Emporio, Fontana delle Anfore Lunghezza: 3,8 km Info: 339-3585839 Max 20 persone Costo: offerta libera Prenotazione online SMS (339-3585839). |
venerdì 25 gennaio 2013
mercoledì 16 gennaio 2013
Appasseggio
Roma, sabato 19 gennaio 2013, ore 10,30-12,30
APPasseggio nella "Storia di Elsa Morante": Testaccio
Passeggiata letteraria in collaborazione con la Biblioteca nazionale centrale di Roma
Accompagnano: Giuliana Zagra (narrazione); Maria Teresa Natale (percorso)
Con recitazioni di brani a cura di Francesca Gatto
"Col presente libro, io nata in un punto di orrore definitivo, ho voluto lasciare una testimonianza documentata della mia esperienza diretta, la Seconda Guerra Mondiale, esponendola come un campione estremo e sanguinoso dell'intero corpo storico millenario, Eccovi dunque la Storia, così come è fatta e come noi stessi abbiamo contribuito a farla".
L'itinerario ripercorre in 14 punti d'interesse gli episodi salienti dei protagonisti della Storia nel quartiere Testaccio.
Meeting point: Piazza dell'Emporio, accanto alla Fontana delle Anfore
Lunghezza: circa 2,5 km
Max 25 persone
Costo: gratuita
Info: 339-3585839
Prenotazione online
http://www.appasseggio.it/index.php?it%2F101%2Fcalendario-passeggiate
è stata rimandata al 14 febbraio 2013 perchè pioveva
10 Brutte domande sulla "Bellezza"
Caro Candidato, Caro Leader, Signor Partito
ecco 10 domande “brutte”
Sulla bellezza
Noi
del Comitato per la Bellezza, nato nel 1998
sul nome e sul lavoro di Antonio Cederna, vi chiediamo:
1)
Può la Bellezza
essere uno dei temi centrali, unitamente alla cultura e,
in particolare, alla
cultura della tutela, della vostra campagna elettorale,
uno dei punti-cardine
del vostro impegno politico?
2)
La Bellezza
è anche per voi un
bene sociale, un diritto di tutti, uno dei pilastri di una
nuova politica per la
società italiana, partendo dal patrimonio
storico-artistico, dal paesaggio, dai
siti archeologici, dai centri storici?
3)
La Bellezza
è stata sfregiata, mortificata e profondamente
intaccata, dalle coste alla montagna, dalla campagna alla
città, nel patrimonio
storico-artistico-archeologico e in quello di biblioteche,
archivi e fondi
musicali, a causa della latitanza di una politica per la
cultura, a causa
dell’imperversare di condoni, di abusi e di inquinamenti
d’ogni genere. Siete
d’accordo?
4)
Concordate sul fatto che il lassismo di
Comuni e Regioni verso una
edilizia di mercato utilizzata come fonte di entrata
corrente per Enti locali
vicini al collasso si è trasferita sul paesaggio
imbruttendolo, mentre mezza
Italia crolla o smotta e che c’è un restauro colossale del
territorio e del
patrimonio edilizio vecchio e antico da promuovere, anche
a fini sociali?
5)
Ha senso una diffusione sfrenata di pale
eoliche (che richiedono
strade e sbancamenti di terreni collinari e montani già
fragili anche laddove
non c’è vento sufficiente, persino in zone di alto pregio
paesaggistico e
archeologico), di pannelli solari senza limiti di sorta,
spesso su terreni
coltivati, oppure la creazione di maxi-impianti
fotovoltaici?
6)
E per la pianificazione urbanistica e
paesaggistica, oggi
negletta, siete pronti a riportarla in onore attuando
anzitutto il Codice per i
Beni culturali e per il Paesaggio, la co-pianificazione
Ministero-Regioni,
contro un consumo di suolo e un dissesto spaventosi che
esigono un piano
pluriennale per “rifare l’Italia”, mettendola in
sicurezza? Vi impegnate a
votare, al più presto, una legge che riduca nel modo più
drastico il consumo di
suolo?
7)
Siete disposti ad appoggiare una autentica
“ricostruzione” del
Ministero come quello dell’Ambiente e ancor più di quello
per i Beni e le
Attività Culturali, indebolito, snervato, semidistrutto
dalle ultime gestioni,
da Bondi a Ornaghi?
8)
L’Italia era riuscita negli anni Ottanta e
Novanta a recuperare
sull’Europa “verde” più avanzata creando una ventina di
Parchi Nazionali (da
quattro che erano, da decenni) e coprendo con la tutela il
10 per cento del
territorio nazionale. Ma da anni ormai i Parchi di ogni
livello mancano di
fondi persino per la sopravvivenza. Vi impegnate affinché
la politica dei
parchi venga ripresa e potenziata ad ogni livello?
9)
Musica
lirica, sinfonica, popolare, dal vivo, tutte le forme di
teatro, di spettacolo,
di cinema sono forse state degnate in Italia della giusta
attenzione dagli
ultimi governi? O non vi sono sembrate al contrario
condannate alla più
stentata e mortificata sopravvivenza, e magari ad una fine
prematura? Vi
impegnate a finanziarle in modo selettivo ma adeguato
premiando le produzioni
di qualità, i talenti meritevoli, le compagnie di giovani,
le iniziative di
ricerca e di riscoperta?
10)
Arte, cultura,
musica, paesaggio continuano ad
essere trattati in due modi sbagliati: a) come materie da
privilegiare soltanto
a chiacchiere continuando in realtà a speculare sulle
aree, sui centri storici,
sulle coste e sulle montagne,ecc. b) come “il nostro
petrolio”, come “una
macchina da soldi”, cioè come una serie di giacimenti da
“sfruttare” cavandone
profitti laddove essere sono possibili, abbandonando il
resto a se stesso. Non
credete invece, con noi, che
sia giunto
il momento di considerarle un tutt’uno inscindibile, un
valore strategico “in
sé e per sé” (e non per i profitti che può dare), il
“motore” reale di tante
attività indotte, come il turismo culturale e
naturalistico?
Voi candidati, voi leader dei partiti,
siete pertanto disposti a
condividere questa battaglia politica e culturale di
civiltà per la Bellezza come bene di
tutti e come diritto sociale nei termini che abbiamo qui
esposto? E a
verificare con noi periodicamente il vostro reale
impegno su questi temi
cruciali una volta eletti?
Il
Comitato per la Bellezza
Desideria
Pasolini dall’Onda,
Vittorio Emiliani, Vezio De Lucia, Paolo Berdini, Pier
Luigi Cervellati, Andrea
Emiliani, Gaia Pallottino, Bernardo Rossi Doria, Irene
Berlingò, Rita Paris, Nino
Criscenti, Arturo e Bernardino Osio, Fernando Ferrigno,
Annarita Bartolomei, Gianfranco Amendola, Pino
Coscetta, Andrea Costa,
Massimo Fregnani.
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